In questo articolo vi parlerò molto sinteticamente di quelli che, per la mia esperienza, sono i fattori non negoziabili per la felicità umana di un individuo. Come tornare a essere felici? Cerchiamo di capirlo alla sua base. La cosa che mi affascina di questo argomento è che, oltre a essere ampi fattori generali, premesse quindi, essi sono al contempo operazionalizzabili come obiettivi immediati di crescita e supporto al percorso.

Cos’è la felicità?
Cos’è la felicità? Bella domanda.
Da sempre ci interroghiamo su questo concetto elusivo, fragile, eppure così centrale nella nostra vita. I filosofi antichi parlavano di eudaimonia, uno stato di realizzazione profonda dell’essere umano. Non il piacere passeggero, ma la pienezza esistenziale.
La psicologia moderna, dal canto suo, ha cercato di misurare, comprendere e favorire la felicità attraverso concetti come il benessere soggettivo, la resilienza e il senso di scopo.
Ma nessuna definizione, per quanto rigorosa, può davvero racchiudere ciò che ogni persona intende per “essere felice”. Quello che possiamo fare, però, è riattivare alcune direzioni fondamentali: corpo, relazioni e direzionalità personale.
Ci sono tanti modi per descrivere la felicità, nessuno assoluto. Ci sono però, in questi infiniti mondi, dei criteri comuni di base che sento di poter individuare come fattori comuni.
Pensiamoli come prerequisiti fondamentali, che possono aiutare tantissime persone a tornare a essere felici, e che pongono la base dell’obiettivo ultimo qualora esso sia la riconquista.
Mens sana in corpore sano – relativo, ma necessario!
Vista la mia esperienza in ricerca, sia in Italia che all’estero, posso affermarlo con convinzione: la salute mentale si regge anche – e spesso soprattutto – sulla salute del corpo.
Molti casi di depressione cronica o anedonia profonda sono esacerbati da condizioni fisiche sottostanti: dolore persistente, infiammazioni, disturbi del sonno, carenze nutrizionali, disfunzioni ormonali o neurologiche. Tutti questi elementi impattano il sistema nervoso centrale e, dunque, la capacità di provare piacere, motivazione e speranza.
Un’evidenza robusta viene da una meta-analisi pubblicata su JAMA Psychiatry, che ha esaminato 15 studi prospettici su oltre 190.000 partecipanti, mostrando che anche piccole quantità di attività fisica (equivalenti a 2,5 ore settimanali di camminata veloce) sono associate a un rischio significativamente più basso di depressione incidentale.
Inoltre, una revisione sistematica pubblicata su BMJ ha confermato come l’esercizio fisico sia un’efficace modalità terapeutica per la depressione, con benefici anche da pratiche come camminata, yoga e attività di forza. BMJ
Ignorare il corpo nella cura della mente è come voler accendere una lampada senza collegarla alla corrente.
Se vogliamo tornare a essere felici, il primo passo e consentire al nostro apparato di funzionare abbastanza bene (concetto chiave) da permetterci di passare oltre questo livello concreto, verso l’astratto dei pensieri e delle emozioni.
Dividi et impera – un concetto da invertire per capire come tornare a essere felici
Un guerriero isolato è un nemico debole.
È così anche per l’anima: quando manca una rete umana intorno a noi, tutto diventa più pesante.
Le relazioni umane della nostra vita sono il singolo fatto più importante per la riuscita di una buona vita. Ciò è supportato da una miriade di studi, presenti e passati, oltre che dal senso comune e dalla conoscenza classica. Non si scappa!
La solitudine non è solo una sensazione: è un fattore di rischio per la salute mentale e fisica. Numerosi studi hanno correlato l’isolamento sociale a peggiori esiti in termini di depressione, ansia e mortalità.
Nella storica Alameda County Study statunitense (USA), uno dei principali studi longitudinali sullo stile di vita, venne osservato che legami sociali forti erano associati con una maggiore longevità e minor rischio di malattie croniche.
La relazione autentica, il sentirsi compresi, sostenuti e vissuti con altri aumenta la resilienza e aiuta a metabolizzare le sofferenze interiori. Non possiamo tenere tutto dentro.
Come scrive la ricercatrice Brené Brown: “La connessione umana è ciò che dà significato alla nostra esistenza”.
Quindi, se vogliamo tornare a essere felici, dobbiamo essere in grado di costruire, mantenere, curare e gestire le relazioni sociali della nostra vita in maniera quantomeno sana e bilanciata.
Trova la tua prossima torre da conquistare – un obiettivo ti trasporta.
La vita non è solo presente, né solo passato. Né basta la compagnia degli altri.
C’è una forza interna che ci spinge avanti, verso il futuro. È il desiderio di crescita, di realizzazione, di “diventare chi siamo”.
Carl Jung parlava del processo di individuazione: il percorso con cui ciascuno realizza la propria unicità. Hillman, con la metafora della “ghianda”, sostiene che ogni persona contiene un seme di destino che richiede scelta, cura e sviluppo.
Il rischio è la stagnazione: senza un obiettivo, anche piccolo, si può perdere il senso del cammino. Una nuova competenza, un progetto, una direzione: non serve che sia grandioso, ma che sia vero per noi.
La felicità non è un luogo da raggiungere, ma una direzione verso cui orientarsi. Se vogliamo ritrovare la felicità è un ottimo lavoro interiore da fare, da soli o con il dovuto supporto, quello di riuscire a individuare degli obiettivi concreti che ci permettano di coniugare storia e aspirazioni, passato e futuro.
Ricapitolando…
La felicità non è una formula magica, ma un equilibrio dinamico tra tre pilastri:
- Un corpo che possa sostenerti efficacemente, al massimo delle tue capacità, al tuo meglio;
- Una rete di relazioni autentiche, un terreno fertile che consenta di prosperare e crescere;
- Un obiettivo personale (o più) che dia senso ai tuoi passi, una direzione al tuo sforzo.
Su queste dimensioni possiamo lavorare gradualmente, con pazienza, accompagnamento e strumenti psicologici.
Vuoi iniziare un percorso per ritrovare direzione e benessere?
Lavoro con persone che sentono di essersi disconnesse da sé stesse, dai propri bisogni o dalla loro felicità. Se vuoi iniziare un percorso con me, possiamo costruire insieme un lavoro profondo, concreto e su misura.
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Dott. Enrico Ginelli